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Il Periodo del Maestro Augusto Forni

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Il periodo del Maestro Augusto Modoni

Alla morte di Forni, avvenuta il 17 febbraio 1905, viene assegnato l’incarico, seppur temporaneo (solo nel 1906 sarà effettivo), al medicinese Augusto Modoni che già nell’anno precedente aveva ottenuto un sussidio al fine di mettere in scena un’operetta da lui stesso musicata.

Il Maestro Augusto Modoni

Il Maestro Augusto Modoni

Si trascrive lo stralcio del verbale della seduta del 15 aprile 1905 avente all’ordine del giorno, fra gli altri punti, la sostituzione del Maestro Forni: “…visto che il Modoni ha ottenuto dalla R. Accademia di Bologna il diploma di idoneità alla carica di capobanda musicale…considerato non essere conveniente affidare la direzione della Scuola di Musica a persona diversa da quella incaricata di dirigere la Banda, siccome scopo della scuola è precipuamente quello di preparare i bandisti; giovando che a questo doppio ufficio sia preposta una sola persona onde ottenere unità di concetto…sentito che la commissione musicale e quella della banda esprimono il medesimo parere…delibera di affidare al sig. Augusto Modoni l’incarico di direttore della scuola di musica e capobanda”.
Con Augusto Modoni l’attività non è limitata ai consueti servizi religiosi (processioni, funerali) e civili (marce, inni patriottici); in Piazza Garibaldi e in Piazza A. Costa si tengono concerti di musica operistica (dodici l’anno). Nel 1907 il Maestro ha in concessione il Teatro Comunale per la rappresentazione di un lavoro personale “Infauste nozze”; negli anni a venirecomporrà altre operette: “La pianella perduta nella neve” e la “Welma”.

Attestato Maestro Forni

Attestato di lode al giovane Maestro Augusto Modoni per l'opera "Infauste nozze" da lui stesso musicata - settembre 1907 (Raccolta M. Mascagni)

Superati i difficili anni della Prima Guerra Mondiale, alla quale partecipa lo stesso Modoni, e quelli successivi caratterizzati da naturale smarrimento, l’Amministrazione Comunale, nella seduta della Giunta in data 21 ottobre 1923 esprime la volontà di recuperare le felici esperienze musicali passate e favorire lo sviluppo della scuola e della Banda Municipale: “…Il Presidente ricorda che l’esistenza del teatro comunale, piccolo e modesto, ma di bellissime tradizioni, ha fatto da anni fiorire e mantenere in vita fino ad ora istituzioni che hanno contribuito alla istruzione ed alla educazione del popolo, moralmente elevandolo…a fianco del teatro sè sempre distinta la scuola di musica che ha dato eccellenti allievi sia nel campo corale che in quello strumentale e la banda musicale di grande rinomanza e che sotto la bacchetta del maestro Forni si procurò un’eccellente fama in provincia e fuori, avendo partecipato a difficoltosi concorsi e ottenuto ambiti premi che anche oggi onorano la sede della scuola stessa”.

Fanfara dei Giovani Socialisti

Fanfara dei Giovani Socialisti - circa 1920

Dato per certo che non tutto era scomparso e che qualche alunno frequentava ancora la Scuola di Musica, che esisteva una larva di banda e che qualche spettacolo veniva rappresentato in Teatro, non la tradizionale opera, ma qualche operetta messa però in scena con decoro e buon gusto, il Consiglio Comunale nominò la deputazione dei pubblici spettacoli a capo della quale, con felice intuito, venne scelto l’egregio concittadino Gaetano prof. Fraboni “esimio violinista, noto anche per aver vinto un difficoltoso concorso nell’orchestra del teatro Regio di Torino…”. Il verbale prosegue ricordando che si manifestò la necessità di sciogliere tanto la scuola quanto la Banda per ricostruirle su nuove basi. La delibera finale fissa i fondi da stanziare, i locali da assegnare (adiacenti al Teatro) e i regolamenti delle due istituzioni allo scopo di “valorizzare le istituzioni musicali, educare la gioventù, sottratta così alla bettola e alla strada”. Dopo aver riconfermato Modoni, nonostante forti contrasti precedenti culminati con richiami ed ammonizioni al Maestro, la Commissione lavora alacremente; ricompone il corpo bandistico e mette in scena , fra le tante, opere di Verdi e di Puccini.

Invito alla Prova generale presso il Teatro Comunale di Medicina dell'opera "Il Trovatore"

Invito alla Prova generale presso il Teatro Comunale di Medicina dell'opera "Il Trovatore" i cui cori sono istruiti dal M° Modoni - 1925 (Raccolta Castagnol)

Nel settembre del 1924 viene rappresentata la Tosca e un anno dopo il Trovatore; il Maestro Modoni ne è l’apprezzato istruttore dei cori.
Nelle cronache del tempo (ottobre 1924), dopo un concerto “pro Casa del Fascio”, si legge: “il Maestro Toschi di Faenza fece gustare piacevoli sinfonie; il nostro Modoni fu applauditissimo dirigendo scelti pezzi della nuova opera di sua composizione: la Welma”.
Sempre nel dicembre del 1924, Modoni, dopo che la Giunta ha approvato un corso superiore facoltativo di musica in seguito alla domanda presentata dai giovani Bruno Bergami e Walter Grandi, ne assume la direzione. Il Maestro Modoni e la Banda Municipale, ora composta da una cinquantina di elementi, partecipano ad un concorso nazionale (Roma 1927?) classificandosi al terzo posto.

La Banda Municipale di Medicina ritratta sulla scalinata di San Petronio

La Banda Municipale di Medicina ritratta sulla scalinata di San Petronio: al centro il M° Augusto Modoni - Bologna 1925

Si racconta che il Maestro, notoriamente di carattere un po’ stravagante, trovandosi in San Pietro improvvisamente desse l’ordine alla Banda di suonare e, ricevuto dal Santo Padre, con tutto l’organico, gli stringesse la mano invece di baciarla, com’era consuetudine.
Nel 1927, nell’ambito dei festeggiamenti per l’insediamento del Podestà Emilio Cacciari, istruisce i cori delle Scuole all’esecuzione in Teatro dell’inno del Piave.
In occasione della spedizione di Nobile al Polo Nord compose in onore del concittadino Giuseppe Biagi una marcia dal titolo “La tenda rossa”. Alla fine degli anni Venti accetta di suonare come primo clarinetto nell’Orchestra del Teatro Reale del Cairo.
È simpatico ricordare le pressioni che Modoni rivolge al suo vice-capobanda, il prof. Guido Donati, di professione fabbro, con l’evidente scopo di farsi raggiungere in Egitto; “che stai a fare lì a picchiare sul ferro, vieni con me!”. Il prof. Donati non lo segue e sostituisce l’amico nella direzione dei concerti già programmati (sette o otto). Negli anni a venire Modoni, che ha sempre gradito un buon bicchiere, si lascia andare al punto che il vizio progressivo non gli permette più di far fronte agli impegni.
Il maestro, benvoluto e stimato dai propri orchestrali, è tenuto in grande considerazione nell’ambiente musicale al punto che, alla sua morte (1939), verrà scolpita sulla lapide, a testimonianza della sua carriera, la seguente epigrafe:

“Combattente della Grande Guerra
creatore di opere geniali
fra cui la prediletta Welma luminosa sua speranza
direttore d’orchestra e del corpo bandistico
esecutore applaudito
per oltre un ventennio educò i giovani
all’arte eccelsa”.